Chi è un profeta? Probabilmente oggi la maggior parte delle persone risponderebbe che è qualcuno che può prevedere un evento nel futuro. Tuttavia, questo modo di interpretare la figura di un profeta non ha nulla a che vedere con i profeti e le profetesse della Bibbia.1
Traduzione dal tedesco: Italo L. Cherubini
In tutto l’Oriente antico c’erano numerosi profeti e profetesse molto prima che apparissero nella tradizione biblica:2 svolgevano i loro compiti principalmente presso le corti reali e nei templi ad esse collegati. Consigliavano il re, soprattutto nelle sue azioni militari, promettendogli nella maggior parte dei casi il successo.
Nella Bibbia: opposizione
La stragrande maggioranza dei profeti e delle profetesse nella Bibbia non era invece al servizio di una corte reale. Profeti e profetesse rappresentavano una aperta contrapposizione al re e alle gerarchie sacerdotali, ai militari, ai proprietari terrieri e ai mercanti. Questa è la caratteristica importante della profezia biblica! Soprattutto i libri profetici dell’Antico Testamento mostrano quanto i profeti e le profetesse abbiano protestato contro le strutture ingiuste di governo.
I profeti e le profetesse della Bibbia non hanno predetto un futuro lontano, ma hanno piuttosto guardato il presente con una mente attenta. Hanno riconosciuto la volontà di Dio nel fatto che ogni essere umano dovrebbe essere in grado di vivere in dignità e pace – e questo era giustizia per loro.
Pertanto, si sono schierati a favore delle persone svantaggiate nella società e hanno criticato l’abuso di potere politico, economico o religioso.
Conversione
Se i governanti, ma anche il popolo nel suo insieme, non si allontanano dai loro modi di fare egoistici e avidi, allora – così proclamano instancabilmente profeti e profetesse – il bene comune (il regno, la città, lo stato) finirà. Non si tratta qui di chiaroveggenza, di una previsione del futuro «soprannaturalmente» ispirata, ma di una profonda comprensione di quali siano le conseguenze del comportamento umano.
Dal momento che i libri profetici appartengono alla Bibbia, la tradizione giudaico-cristiana sottolinea: l’autocritica appartiene ad ogni buona religione. Senza voci autocritiche una religione degenera in ideologia. E viceversa, una religiosità credibile comprende anche l’impegno politico e sociale per una società giusta. Nelle voci critiche dei profeti, diventa udibile la voce di Dio.
Dalla parte degli oppressi e degli emarginati
Cosa criticano in particolare i libri dei profeti? Le critiche riguardano in particolare tre settori:
(1) Critica sociale: La protesta a favore dei poveri e degli emarginati corre come un filo conduttore attraverso i libri profetici:
«Ascoltate questo, voi che calpestate il povero e sterminate gli umili del paese» (Amos 8,4; cfr. 4,1; 5,10).
Gli emarginati e gli oppressi in tempi biblici erano materialmente «poveri», «stranieri», «vedove ed orfani». Secondo i profeti e le profetesse della Bibbia, Dio stesso si schiera al fianco di questi oppressi e deboli (Geremia 49,11). Nello stesso tempo, i profeti hanno minacciato gli oppressori e gli sfruttatori con l’ira e il giudizio di Dio.
(2) Critica del potere: A rischio della propria vita, i profeti e le profetesse hanno protestato contro le strutture ingiuste del potere. In particolare, hanno criticato i principi e i re affamati di potere e disonesti con i loro atti di violenza e distruzione, i ricchi avidi, i giudici ingiusti e corrotti, così come i falsi profeti sempre dalla parte delle autorità religiose (Michea 3,5-8; Geremia 23,9-24; Ezechiele 22,25) e i sacerdoti ipocriti (per esempio, Geremia 5,31; Ezechiele 22,26).
(3) Critica del culto: La profezia biblica ha messo a confronto senza alcuna riserva il culto religioso e la pietà con la richiesta di Dio di una giustizia concretamente vissuta:
«Io detesto, respingo le vostre feste e non gradisco le vostre riunioni; anche se voi mi offrite olocausti, io non gradisco i vostri doni e le vittime grasse come pacificazione io non le guardo. Lontano da me il frastuono dei tuoi canti: il suono delle tue arpe non posso sentirlo!» (Amos 5,21-24)
Se le celebrazioni religiose in Israele – come tutti i servizi di culto e tutta la religiosità – non contribuiscono alla realizzazione quotidiana della giustizia e della solidarietà sociale, non valgono niente (Geremia 7,1-15; Isaia 1,10-20).
Anche Gesù Cristo rimane con il suo ministero nella tradizione profetica ebraica dell’Antico Testamento, tanto che i suoi contemporanei probabilmente lo hanno preso per un profeta: alcuni «per Giovanni Battista, altri per Elia, altri ancora per Geremia o per qualsiasi altro dei profeti» (Vangelo di Matteo 16,14).
Visioni di un mondo migliore
La profezia biblica non si ferma alla critica analitica e accusatoria, ma diventa costruttiva sviluppando visioni e concretizzando la volontà di Dio:
Le molteplici visioni profetiche di un futuro migliore incoraggiano l’azione e la trasformazione del presente sociale e politico. Oltre alla visione della giustizia sociale, meritano una menzione speciale le visioni della responsabilità personale di generazioni o individui (Ezechiele 18), la richiesta di separazione dei poteri tra regalità e culto religioso (Ezechiele 40-48) e la visione della pace tra le nazioni:
E Dio «sarà arbitro tra molti popoli e pronunzierà sentenza fra numerose nazioni; dalle loro spade forgeranno vomeri, dalle loro lame, falci. Nessuna nazione alzerà la spada contro un’altra nazione e non impareranno più l’arte della guerra.» (Micha 4,3; cfr. Isaia 2,1-5)
Questa è la vocazione e la missione dei profeti e delle profetesse della Bibbiai: una comunità di tutti i popoli in solidarietà e pace. Solo quando questo sarà stato realizzato, la voce di Dio raggiungerà tutti gli uomini.
Ed oggi?
Nella storia dell’umanità ci sono state e ci sono ancora innumerevoli persone, piccole e grandi, conosciute e sconosciute, che, come i profeti e le profetesse della Bibbia, si sono impegnate e si impegnano ancora a favore dell’umanità, della giustizia, della pace e della conservazione del creato. Oggi, oltre all’impegno per una comunità mondiale più equa e solidale, è necessario sottolineare soprattutto la protezione dell’ambiente: tutti i gravi rapporti sul clima mostrano le conseguenze catastrofiche di un ulteriore inquinamento per la vita sulla terra.3 E anche oggi ci sono «falsi profeti» che definiscono le scoperte scientifiche una «truffa».
Lo straordinario impegno per la protezione del clima della sedicenne svedese Greta Thunberg e dei giovani che si uniscono alla sua protesta in tutto il mondo è esattamente in linea con la profezia biblica: con il loro sciopero nelle scuole per la protezione del clima e l’esempio personale, stanno parlando ai leader politici ed economici e alla coscienza di tutti noi per cambiare direzione ora e preservare la terra come base della nostra vita.
- Foto di copertina: Greta Thunberg ha dimostrato nel 2018 da 15enne davanti al parlamento di Stoccolma per la protezione del clima. Al suo “Sciopero scolastico per il clima” si sono aggiunti decine di migliaia di studenti* in tutto il mondo.
- Cfr. André Flury: Biblische Prophetie (Am 7,12-15; Mk 6,7-13), in: Die siebzig Gesichter der Schrift, Bd. 1: Auslegung der alttestamentlichen Lesungen des Lesejahres B, hg. v. Schweizerisches Katholisches Bibelwerk, Fribourg 2011, 202-206;
Aaron Schart: Prophetie (AT), su: http://www.bibelwissenschaft.de/stichwort/31372/;
Erhard Gerstenberger: Königskritik, su: http://www.bibelwissenschaft.de/stichwort/23772/;
Rainer Kessler: Sozialkritik, su: http://www.bibelwissenschaft.de/stichwort/30082/ (tutte le richieste online: 20.2.2019). - Cfr. i diversi rapporti sul clima e sul riscaldamento globale su: https://ipccitalia.cmcc.it; cfr. anche https://www.swissinfo.ch/ita/rapporto-ipcc-sul-clima_riscaldamento-globale—i-prossimi-10-anni-saranno-decisivi-/44453976 (8.10.2018).
Crediti d’immagine Immagine di copertina: Keystone, Immagine 1: wikicommons, Immagine 2: BStU, Mfs, BV Gera, Abt. 8, BB 101/82, Mappe 2
Commenti
Ancora nessun commento